La vita di Stefania non è stata a colori come i gomitoli che usa per le sue creazioni, è giovanissima ma le sue spalle hanno già retto tanti pesi, ma nonostante tutto eccola qui ad inseguire il suo grande sogno.
A 16 anni i suoi genitori si separano e lei sceglie di stare con il papà. La sua vita cambia perchè si trasferiscono in una casa, un tempo utilizzata per le vacanze, in un paesino della Valle Stura, Valloriate. Da Farigliano, nelle langhe, si ritrova in montagna.
Il papà di Stefania, già reduce di un tumore ormai superato, dopo qualche tempo nella nuova casa, confessa a sua figlia di essere di nuovo ammalato e putroppo nel 2012 se ne va. Un duro colpo, ancora più doloroso perchè accaduto all’improvviso e per scelta dello stesso Mario. Stefania ha 18 anni, deve dare l’esame di maturità e si ritrova sola, con un dolore nel cuore quasi insormontabile. Era molto legata a suo padre e si rende conto dei piccoli gesti che stava facendo per garantirle un’ indipendenza anche dopo la sua morte. Le fa prendere la patente, compra un freezer e lo riempie di cibo, continua in ogni istante a sorridere e dire che sta guarendo anche se in realtà è terminale. L’amore di un padre che sa di dovere lasciare la figlia che ama.
Stefania si trova sola, ma decide di non tornare a Farigliano ma resta a Valloriate. Con suo papà, stava bene con poco: una passeggiata dopo scuola nei boschi, la tranquillità di quella casa isolata dal resto del mondo, leggere libri davanti al caminetto, fare escursioni in montagna iniziando ad affrontare anche percorsi più impegnativi. Ed è proprio l’amore per la montagna, trasmesso dal padre, ed in particolare per i percorsi più estremi che nasce in Stefania, e cresce costantemente diventanto un sogno.
Stefania cerca di superare la solitudine e la mancanza di un padre che era sempre presente, sorridente e che le dava la gioia di vivere ma più passa il tempo, e più tutto sembra insormontabile. Sogna che suo padre ritorni da lei, sente ancora la sua presenza e si chiude sempre più in se stessa. Decide così, per ritrovarsi, di fare il cammino di Santiago, parte da casa sua e nei suoi passi, in solitudine, cerca di ritrovare un senso alla sua vita. Ci mette tre mesi, incontra persone, cammina in solitaria, pensa, si ritrova ed arriva fino all’oceano. Deve capire cosa fare della sua vita: nonostante sia un’ottima studentessa, lo studio non fa per lei, e trovare un lavoro non sembra facile.
Ed ecco come arriva nella vita di Stefania l’artigianato, per necessità, per impegnare la mente, perchè aveva imparato dalla nonna a sferruzzare e creare con la lana e perchè, dopo varie riflessioni, le sembra un’ottima soluzione. Inizia a creare: berretti, sciarpe e a vendere le sue opere ai mercatini locali. La cosa la appassiona e, anche se non in modo soddisfacente, le permette di sopravvivere. Stefania, però, fatica nel rapporto con le persone, e vendere non è proprio il suo mestiere. Passa un periodo in cui i soldi le mancano davvero, fa piccoli lavoretti in giro per sopravvivere e continua la sua produzione in modo devastante, ore e ore di lavoro per poter vendere ai mercatini ed incassare il minimo per vivere.
Alla morte della nonna, una piccola eredità le consente di acquistare una macchina per creare tessuti. Si tratta di un macchinario che ormai è in disuso, ma per lei è perfetta! Ed ecco le sue mani all’opera. Impara ad usare questa sua compagna fedele con meticolosità e sapienza e a creare con impegno e fantasia ma non è sufficiente per coprire tutte le spese.
L’incontro con un ragazzo della valle le dà la possibilità di trovare un lavoro in un ufficio, part time e per qualche anno lavora, lascia l’artigianato e, senza la preoccupazione di non avere un reddito, inizia finalmente a coltivare la sua passione: l’alpinismo. Inizia a frequentare corsi, a rampicare, tutti i weekend va in montagna, va a sciare, torna, finalmente, la Stefania spensierata come è giusto per i suoi vent’anni. Putroppo la relazione naufraga e Stefania si ritrova di nuovo disperata. Inizia un periodo di lavori in piccole fabbriche dove la fatica e lo stipendio sono inaccettabile ma tiene duro.
Arriva il Covid e viene lasciata a casa dalla cooperativa per cui lavora. Stefania dentro di se, però, ora ha un sogno da realizzare, e quando un fuoco ti arde dentro, trovi la forza per andare avanti. Vuole passare la selezione per i corsi da Guida Alpina. Vuole farlo per lei e per dimostrare che anche una donna in quel campo lo può fare.
Stefania si tira su le maniche e ritorna a ciò che le viene meglio: l’artigianato!
Sperimenta però la vendita on line e inizia il suo successo. Riesce finalmente ad avere un guadagno, e molti scelgono i suoi prodotti come regalo di Natale.
I lavori di Stefania sono bellissimi come il suo sorriso, semplici come lei ed i suoi modi, colorati come quando si illumina mentre scala le cime più impervie, caldi come la sua ospitalità, forti e duraturi come la passione per l’alpinismo ed unici come il sogno che sta portanto avanti.
Dal frutto delle sue opere, tutto ciò che avanza, viene destinato all’acquisto di attrezzatura, a corsi di sci avanzato, a risparmiare per poi poter frequentare il tanto ambito corso da Guida Alpina.
Ci sono giorni in cui lavora dalle 8,30 del mattino fino a notte inoltrata, la sua fedele compagna meccanica non si ferma un attimo, i ferri volano tra le sue mani ma lei ha un obiettivo e nulla la ferma.
Ci sono alcune storie in questo percorso che mi stanno lasciando un segno più di altre. Quella di Stefania è una di queste. Ho bevuto un te in compagnia di una ragazza giovane, provata dalla vita, che dentro ha una voglia di vivere incredibile ma che non lo dimostra, che ha quasi paura a sorridere, che teme da un momento all’altro che la vita possa darle un’altra batosta, che pare distaccata ma non lo è. Non si rende conto di essere unica e speciale. Mi ha trascinato nella sua storia, ho visto i suoi occhi lucidi quando abbiamo parlato di Mario, suo papà, e l’ho sentita fiera, motivata e felice quando mi ha mostrato l’attrezzatura per Alpinismo, per poter arrivare al corso da Guida Alpina. Certo la strada è ancora lunga, ma lei va avanti ed io sogno con lei, perchè più di altri si merita di realizzare ciò che desidera.
Ogni volta che raggiunge una cima dedica un pensiero a suo papà e sono certa che, nella brezza alpina delle montagne o tra le nevi perenni, lo raggiunge sicuramente.
Dopo questa storia, chi comprerà un meraviglioso prodotto di Stefania saprà di avere preso parte alla realizzazione di un sogno!
Il logo di Stefania vuol dire “sferruzzare per un sogno!”
Link per contattare Stefania http://www.instagram.it/knit4adream http://www.facebook.it/Stefania Lovera
6 Comments
Brava Cinzia un’altra bella storia di vita è di resistenza , descritta come sempre con passione ,
una realtà , questa volta , sentita più di altre …. lo si percepisce …. brava brava
La vita è un susseguirsi di lezioni che devono essere vissute per essere comprese ….. nulla accade per caso è nel disegno divino ….. niente se ne va prima di averci insegnato ciò che dobbiamo imparare è Il coraggio di Stefania lo dimostra …..
Una freccia può essere scagliata solo tirandola prima indietro . Quando la vita ti trascina indietro con le difficoltà , significa che ti sta per lanciare in qualcosa di grande , concentrati e prendi la mira …. Grande Stefania
grazie!
Cinzia con la tua penna hai catturato una altra storia di Vita molto sofferta.Il coraggio di Stefania però e sorprendente e ci dà una bella lezione. Io auguro a questa ragazza tutto il meglio …e a te Cinzia continua così ….?
Grazie Nadia per le belle parole
Una storia forte, commovente e spero con tutto il cuore che possa raggiungere il suo sogno ?? Forza Stefania, dalla Calabria ??
grazie Francesco!!