Chi si nasconde dietro queste mani al lavoro che con passione, abilità e fantasia creano oggetti unici? Oggi ve lo racconto.
Queste sono le mani di Alessandra, una ragazza che per 13 anni nasconde i suoi sogni ma poi trova la forza di emergere e ricominciare. Passa un’infanzia felice, in una famiglia semplice dai valori di un tempo, poi frequenta il Liceo Artistico, facendo grafica pubblicitaria, ed infine un anno come web designer a Torino e poi inizia a cercare la sua strada, anche perchè Cuneo non offre molte prospettive.
In un momento in cui per Alessandra non era ancora chiara la strada da percorrere per il futuro, arriva una proposta di lavoro, ovvero un posto da assistente alla poltrona presso un dentista. Fa il colloquio e viene assunta ma per lei, invece che felicità, lacrime! Capisco le lacrime di Alessandra, come me, appartiene alla generazione di chi, trovato il posto fisso, si doveva rassegnare a quel destino. Spesso lo si faceva a malincuore, abbandonando sogni e prospettive molto più desiderate, era come se la tranquillità economica, a quei tempi, doveva essere lo scopo per la propria felicità.
“Trovi un lavoro? Non ti piace? Non importa, vai avanti e porti a casa lo stipendio, ringrazi e segui quella strada!” Non c’era via di scampo, non c’era nessuna replica a queste istruzioni e così, Alessandra si fa andar bene questo suo primo lavoro. Non è persona da ribellarsi, tanto meno da non mettere tutta se stessa anche nelle cose che non le piacciono e così seguono mesi di lacrime, pensieri, notti insonne ma lei va avanti nonostante tutto. Noi ogni tanto siamo bravi a mettere una mano davanti agli occhi e far finta di nulla, per il quieto vivere, per non dover affrontare le conseguenze dell’abbandonare tutto e andiamo avanti senza ricercare la felicità e annullandoci.
Alessandra prosegue il suo lavoro per 13 anni, inizialmente con molte ore e poi, sopraggiunta la crisi, le ore lavorative diminuiscono e qui, in lei , scatta qualcosa e nulla riesce più ad essere come prima. Ci sono ore da riempire, in cui il lavoro non c’è, uno stipendio ridotto da integrare, e così le mani di Alessandra, che non sanno stare ferme, iniziano a trasformare il fimo, una pasta modellabile, in oggetti artistici inizialmente per lei, poi per gli amici ed infine si presenta a qualche mercatino e si rende conto che i suoi prodotti piacciono, ma in lei c’era la passione per il legno, e così, da autodidatta inizia a trattare questo materiale e a creare con colori e passione.
Con passione inizia a creare articoli per la casa di ogni genere: orologi, cornici, portachiavi , mille oggetti su ordinazione che lei creava e consegnava senza esitazione. La lavorazione del legno era diventata la sua via di fuga per sopportare il lavoro che era costretta a fare. Il verbo “costretta” non l’ho usato a caso perchè quando il tuo lavoro principale diventa una forzatura, una costrizione, indossi una maschera ogni giorno, prima o poi crolli.
Alessandra è crollata, fisicamente e mentalmente. Ha iniziato a soffrire di crisi di panico, si ritrova smarrita, sola, non capita e quasi si vergogna del suo malessere, poco compreso ed accettato da chi le sta intorno. A questo punto, questa donna, capisce che ha bisogno di aiuto e così inizia il suo percorso verso la scoperta che questo suo malessere non è altro che una reazione del suo corpo e della sua mente a tanti anni in cui è stata chiusa nella sua scatola dell’infelicità, che si è costruita pezzo per pezzo e che ora la circorda senza lasciarle via d’uscita. Piano piano prende consapevolezza che non può continuare per sempre a fare un lavoro che non le piace, ma che in lei c’è di più, c’è ancora posto per sognare, per creare, per vivere nella felicità e nella spensieratezza, felice e grata di alzarsi ogni mattina.
Il lockdown diventa per lei l’inizio della sua nuova strada: due mesi senza lavoro e tanto spazio per riflettere, per trovare soluzioni, per fare corsi on line, per creare il suo business plan, per iniziare a buttare giù i muri della sua scatola dell’infelicità.
Arriva però il rientro al lavoro. Un incubo che si ripete e Alessandra ritorna a stare male, anzi peggio, tanto da prendere una crisi di panico al lavoro. Una svolta, un segnale, un messaggio del corpo per farle dire basta! Quel basta, però, non è stato facile per Alessandra, perchè cresciuta con l’assillo della certezza economica, accettare un salto nel buio, raccontarlo alla sua famiglia tradizionalista e dai saldi valori di un tempo, diventa un’impresa quasi eroica. L’aiuto di suo marito, la persona che più le è stata vicina in questa sua scelta, diventa per lei importante e le fa trovare il coraggio di dire tutto. Una video chiamata in lacrime si trasforma nella sua liberazione ed un consenso da parte del papà la aiuta ad iniziare a credere di aver fatto la scelta giusta.
Nasce così “KALA KIDS”, un piccolo laboratorio artigianale che crea oggetti speciali per i tuoi bambini. E dove trova spazio questo luogo? In una bella casa sopra Boves, in montagna, immersa nei boschi, isolata dal mondo, dove Alessandra ha ricominciato la sua nuova vita!!! Nuova casa, nuova vita, nuova sfida ma finalmente serenità! Sceglie la montagna, per la pace e la serenità che questo posto può dare, perchè vuole un nuovo inizio e perchè trova lo spazio per avere il suo laboratorio.
La curiosità del nome così particolare mi ha spinta a chiedere come era nato. Anche qui la spiegazione è molto semplice: Kala è il soprannome con cui viene chiamata Alessandra in famiglia e Kids vuol dire bambini e tutto ciò che crea è proprio per i più piccoli quindi perfetto. Il pinguino,invece, perchè è un animale monogamo, e quindi il simbolo dell’amore unico che ha per suo marito, che di questo progetto è parte integrante. Un nome che dietro ha una storia, un cambiamento, una ricerca della felicità e la consapevolezza che tutto doveva cambiare!
La chiacchierata con Alessandra è stata piacevole, e la cosa che più mi ha colpito, è che, nella telefonata che ha preceduto il nostro incontro, mi aveva chiaramente detto che per lei raccontarsi era difficile e invece, una magia, mi ha coinvolto nella sua storia e ho capito dai suoi occhi che cosa ha significato per lei questo grande cambiamento! Ci sono ancora dei dubbi nelle sue giornate, quell’accredito mensile che non arriva più, ogni tanto la mette in crisi, l’incertezza di non riuscire a pagare tasse o altri oneri che una partita iva deve sostenere, ma questa piccola grande donna non ha capito che dentro di lei, nella sua nuova vita, c’è tutta la forza necessaria per andare avanti, credere in se stessa e farsi conoscere.
I prodotti di Alessandra sono bellissimi, colorati, unici, curati, artigianali e hanno dentro tutto il suo stile, la sua voglia di rivincita, di farcela e di presentare al mondo tutta la sua creatività e la voglia di un nuovo inizio.
Concludo questa bellissima storia con questa foto, con il sorriso di Alessandra e l’invito che c’è sul suo porta pinzette: “Sogna Sempre!” Lei ha sognato, ha messo le ali e ora deve solo volare…
In bocca la lupo Alessandra, ormai la strada sarà tutta in discesa!
Alla prossima settimana per una nuova storia, una nuova sfida e una nuova anima speciale che si racconterà per voi!
Kala Kid è su Instagram: http://www.instagram.com/kalakids_handmade su facebook http://www.facebook.it/kala kids – artigiana del legno seguila per scoprire tutte le novità!
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