Salendo da Borgo San Dalmazzo (CN), verso la splendida Valle Stura, nel piccolo abitato di Gaiola, un lucente cartello segnala la partenza del Bike Park Tajarè. Oggi è diventato consuetudine, come lo sono i ciclisti che lo frequentano, ma non è sempre stato lì: quel cartello ha dietro di se una storia, quella di un gruppo di persone, di amici che credono nella valorizzazione della montagna attraverso la bicicletta!
Ci sono tanti modi per conoscere la montagna, ma per viverla davvero occorre frequentarla, percorrere i suoi sentieri, sentire profumo di pascolo fiorito, aria frizzante che ti sfiora la pelle, attraversare boschi verdi, ruscelli spumeggianti e faticare:per arrivare in cima e godersi il panorama occorre proprio faticare! La bicicletta, in questo caso la MTB, offre la possibilità di vivere appieno quello che la natura montana regala.
Ma da dove nasce questo progetto? Te lo voglio raccontare.
Marco, uno dei protagonisti di questa storia, non è originario della Valle Stura: i suoi genitori avevano una piccola casa, nel comune di Valloriate (CN). Qui, durante l’infanzia, passa parte delle sue vacanze estive. Questa casa segue il corso della sua vita: poco frequentata durante l’adolescenza, viene riscoperta in età adulta,con l’arrivo del figlio. Viene ristrutturata e torna di nuovo ad essere vissuta. Appassionato di montagna, di camminate in alta quota e di natura, Marco, inizia ad avvicinarsi alla bicicletta, in particolare alla MTB. Per lui si apre un mondo!
Inizia ad esplorare molte zone con la sua due ruote nuova, e confrontandole con quelle vicino alla casa vacanze, capisce che, la bassa Valle Stura, è perfetta per giri in bici di tutte le difficoltà.
Percorsi avventurosi, faticosi, semplici o per esperti: le possibilità erano davvero tante, ed era giusto dare accesso a quei posti a tutti gli appassionati del settore. E come si poteva fare? Marco ha l’idea vincente: segnalare le strade percorribili con delle paline! La fortuna di trovare nel sindaco del paese, Fabrizio Biolè, un sostegno e un aiuto, fa prendere forma alla sua idea e, soprattutto, lo mette in contatto con Stefano, un altro attore di questa bella storia.
Era marzo 2015 e Marco e Stefano, all’epoca consigliere con delega allo Sport per il comune di Gaiola ,originario della Valle Stura, si incontrano in una vecchia locanda di montagna. Bastano poche chiacchiere per capire che il progetto di Marco era ottimo! Il territorio era perfetto, ma non accessibile senza mappe ed indicazioni. Se c’è passione, si crede in un progetto e due menti operative e sensibili al territorio montano si uniscono: ecco che tutto nasce! A maggio 2015 iniziano i lavori ed il percorso viene tracciato. A settembre 2015 viene inaugurato il “Bike Park Tajarè”.
I comuni della bassa Valle hanno finanziato mappe e cartellonistica, mentre la forza lavoro di posizionamento è stata fatta da chi, nel progetto, ha sempre creduto: Marco, Stefano e altri volontari che, ancora oggi, senza un compenso, lo mantengono pulito ed accessibile a tutti!
Tutto quello che ora costituisce il BPT è stato studiato a tavolino: rispettando il territorio montano, i terreni dei privati, utilizzando sentieri già esistenti e cercando di far esplorare in modo sano ed ecologico, dei posti meravigliosi accessibili solo a piedi o a cavallo di una bici.
Ma che cos’è il BPT? Non è un’azienda, ma un progetto! Sono stati molto chiari a ribadirlo Stefano e Marco. Non ci sono fini di lucro, le spese vive (paline, mappe, cartelli) sono sempre state sostenute dai comuni in cui passano i percorsi.
Ci sono degli ingredienti in questo progetto: in primis la passione per la bicicletta che ha acceso, nei protagonisti, la voglia di avere dei percorsi accessibili per tutti, loro compresi. C’è la voglia di far scoprire un territorio montano in modo diverso, invogliando le persone a sperimentare l’uso della bicicletta.
E per ultimo, ma in realtà per me quello più importante: dare alla montagna la possibilità di essere vissuta, cercata, frequentata da più persone e quindi valorizzata e resa viva!
Questo progetto è fatto principalmente di persone e spesso è diventata la scusa per unire aziende della Valle Stura che danno ospitalità, per fare raggiungere questo territorio anche agli stranieri e per unirsi ad altre realtà di valorizzazione del territorio tramite la bicicletta, già presenti in valle.
Un ulteriore punto di forza è sicuramente dato dal fatto che, pur essendoci nel percorso dei sentieri condivisi, la precedenza viene data agli escursionisti a piedi. Quindi un insegnamento a rispettare tutti i frequentatori del territorio alpino!
Non mi resta che raccontare, con un bellissima storia, quanto è bello ed importante questo Bike Park.
A febbraio 2021, Stefano, riceve una telefonata inaspettata. Un mese prima, un frequentatore del BPT, purtroppo viene a mancare. Il dolore della compagna riceve un po’ di sollievo ricordando i momenti passati insieme a lui proprio tra i sentieri del parco. Questo la spinge a voler fare qualcosa per quel posto. Arriva così una donazione inaspettata e sentita, con un’unica promessa da mantenere: intitolare una discesa ad Aldo. Una persona che, sicuramente, continuerà ad osservare dall’alto quel piccolo paradiso montano, brulicante di sentieri, dove ruote scalpitanti si incrociano. Nasce così un nuovo pezzo del BPT: lo Yeti. Un percorso ad uso esclusivo delle MTB, non facile, ma davvero godibile per gli esperti del settore. Una palina ad inizio percorso ricorda Aldo e dimostra che, in questo progetto, c’è davvero cuore!
Questo parco nasce per incrementare il turismo di bici in bassa Valle Stura, ma piano piano, ci si rende conto che i maggiori fruitori sono cuneesi. A partire da Maggio il piccolo parcheggio a Gaiola, dove il lucente cartello di inizio percorso splende, è spesso affollato e questo non può che essere un grande orgoglio per chi ha ideato il progetto, ma anche per chi la Valle Stura la amministra!
Ci sono tante persone da ringraziare: Stefano e Marco, che per la loro passione hanno creato un valore per la valle. Alcuni ristoratori che supportano il progetto diventando punti tappa: Manuel del Fungo Reale di Valloriate, Debora di Andata e Ritorno di Rittana e L’osteria della fratellanza – Bar Ines di Castelletto di Roccasparvera. Ed infine tutti i volontari che si impegnano per mantenere in vita questo progetto.
Puoi trovare informazioni sul Bike Park Tajarè su instagram https://www.instagram.com/bike_park_tajare o su facebook https.//www.facebook.it/Bike Park Tajare’ o sul sito https://tajare.it/
Una storia diversa quella di oggi, a cui ho voluto dare voce perché la montagna ha bisogno di essere conosciuta e valorizzata in ogni modo. Perché i progetti dove il portafoglio resta in tasca e le mani lavorano senza pensarci vanno segnalati. Ciò che conta in questo bellissimo piano sono le persone, gli accompagnatori ciclo naturalistici che, facendo conoscere il territorio, educano al rispetto, al fatto che non si è mai soli in montagna e che ogni cosa va rispettata partendo dai frutti della terra, dai terreni accuditi e curati dai locali e finendo con la condivisione dei terreni.
Se con la tua bici percorrerai il Bike Park Tajarè ricorda la sua storia e sappi che, se lo trovi pulito, agibile e bello, è solo perché dietro ci sono delle persone che lo hanno reso tale!
Il BPT ha sempre bisogno di volontari per continuare a rimanere la perla della bassa Valle Stura. Se sei interessato e vuoi informazioni vai sul sito: https://www.tajare.it/
“Oggi sarebbe da comprarsi una bici con sue cuori al posto delle ruote e un manubrio a forma di abbraccio per pedalare insieme verso la meraviglia. (Fabrizio Caramagna)
4 Comments
Ottima idea, quando volere è potere…ci sarebbe bisogno in ogni valle di avere volontà di fare,dimenticare il dio denaro e rimboccarsi le maniche, per la comunità.??? bravissima Cinzia
Grazie Sandra!
Una bellissima storia. Bravissima Cinzia!
Grazie Salvina??