Questa è la storia di una vecchia baita di montagna e di un campo di stelle alpine. E’ il racconto della voglia di donare al territorio di origine una possibilità di rinascita. E’ la descrizione di una giornata di accoglienza, risate, buon cibo intorno ad un tavolo dove semplicità e ospitalità montanara si sono incrociate, come ricordi e vita vissuta!
Siamo in Valle Maira, ad Elva, in una della ventotto borgate che compongono questo splendido borgo alpino ovvero Borgata Martini.
La bella baita di pietra, attorno alla quale ruota questa storia, arriva da un eredità dei bis nonni. Qui, tra le cime, a 1700 metri di altitudine ho incontrato la saggezza e l’esperienza di nonna Michelina, che in questo posto vede la passione di suo marito,che purtroppo non c’è più, che qui adorava stare, perché c’erano le sue radici. Operaio Michelin, ha fatto parte della generazione di coloro che sono scappati dalla montagna per trovare la certezza di un posto fisso in fabbrica. Ma quassù, dove fino all’ultimo sono restati i suoi genitori, per lui è sempre stata casa, ricordi, famiglia. Sono stata avvolta dalla gentilezza e l’ospitalità di questa famiglia, che qui è diventata custode, conserva memoria e rende vivo un territorio di cui si sente parte.
In questo progetto chi porta l’innovazione, le idee, con la spontaneità dei suoi 24 anni e la freschezza dei suoi studi è Noemi, ovvero l’ultima generazione di questa famiglia.
La borgata Martini, da dove nasce questa storia, è esposta al sole, un piccolo territorio montano un tempo popolato e fiorente. Quando gli anziani della famiglia sono scomparsi nessuno ha pensato di vendere , ma l’idea di conservare e rendere ancora vivo questo posto è diventata la strada di famiglia. E’ stato il lockdown, che ha portato la famiglia a riunirsi, come non succedeva da tempo, e far nascere le belle idee, le sinergie che, insieme all’affetto che unisce genitori e figli, portano a trovare un modo per nobilitare e non fare spegnere questo regalo arrivato dal passato.
Non sono state solo la creatività e la voglia di fare di questa famiglia a far partire il progetto. Al loro fianco giovani che vivono e coltivano in questa borgata, persone vicine hanno spinto l’inizio di tutto. Parte così, in modo sperimentale, la messa a dimora delle prime piante di stelle alpine, nel piccolo campo dietro la casa.
La Stella Alpina è un fiore che resiste bene agli sbalzi di temperatura, è il simbolo della resilienza ed è il simbolo della montagna per eccellenza. E’ stata la giusta scelta!
Nessuno avrebbe mai creduto che questo terreno, incolto da tempo, diventasse la casa ideale per questa rustica pianta alpina. Qui, invece, mille capolini meravigliosi hanno reso il campo una meraviglia, hanno preso energia dal sole e regalato ai visitatori del posto, un bianco candido, mosso dalla brezza montana. E’ stata Noemi, documentandosi, studiando e facendo ricerche, a trovare il modo migliore per trasformare questo prezioso raccolto. Nasce così “Pura Cosmesi” e i suoi prodotti.
Arriva per primo il sapone alle Stelle alpine e miele. L’ho tenuto in mano e il suo profumo mi ha rigenerato i sensi, delicato e interamente vegetale arricchito con il miele a km zero.
Nel 2022 sono arrivate Bianca e Aura, due acque idratanti profumate. Due prodotti innovativi che si spruzzano sulla pelle lasciando un profumo delicato e una meravigliosa sensazione di freschezza .
Questi prodotti si possono trovare in valle o contattando direttamente https://www.instagram.com/pura.cosmesi Sono piccole perle uniche, realizzate in piccola quantità, ma fatte bene. E’ questa la filosofia di Pura Cosmesi e la direzione che vuole seguire.
Questo campo di meravigliose Stelle Alpine ha unito persone, creato collaborazioni, animato una piccola frazione. Ha fatto scoprire, a questa famiglia, l’antico concetto di collaborazione montana sia pratica che di fiducia, di aiuto, come un tempo erano solito fare i montanari. Amare un territorio, non vuol dire solo abitarlo, ma renderlo vivo creando sinergie e nuove attività.
Ci tante mani che accarezzano questi fiori dalla corolla morbida e profumata. C’è quella con più rughe che sperava che tutto questo sarebbe successo per non dimenticare una casa di famiglia. Ci sono quelle di chi si prende cura di questo campo ed parte della famiglie.Ed infine c’è una mano giovane, di appena 24 anni, che con il supporto della altre, sta costruendo la sua strada, il suo futuro. Che spesso, tra quelle stelle alpine studia, si rifugia per lasciare Milano, il posto dove ora lavora e da cui scappa per fare smart working sulle sue montagne!
Un proverbio cinese dice che “una generazione pianta gli alberi; un’altra si prende l’ombra” e in questa storia è così. Ci sono cose qui che riflettono il passato e la fatica di chi ha costruito e poi c’ è il presente che non spreca questo dono e lo valorizza!
3 Comments
Bella storia! Grazie!
In particolare questo racconto mi colpisce ed emoziona perché bellissimo e perché mio marito è della Valle Maira precisamente Basdura di Stroppo.
Bravissima come sempre!
Lella
Grazie Gabrielle per le tue parole!