Le storie che racconto, alla fine, sono storie di persone, racconti di gente comune che ha fatto delle scelte di vita differenti. Ti portano alla scoperta di luoghi, ma vogliono farti conoscere individui. I protagonisti sono gente comune, come chi le legge, e mi sono chiesta spesso come mai siano così seguite. La risposta è stata semplice: oggi abbiamo bisogno di storie belle, di storie capaci di farci sorridere l’anima, di darci la voglia di avere ancora speranza in questo mondo sempre più difficile che ci vuole forti e indistruttibili.
Quella che vi racconto oggi è una storia bellissima, che parla di una donna speciale, una luce nella vita di molte persone, ma soprattutto un’icona per i balli occitani che porta in giro, nobilitando delle tradizioni che si stavano dimenticando.
Ho incontrato Daniela Mandrile nel piccolo paesino di Roccasparvera, in Valle Stura, era una giornata che prometteva pioggia, ma durante la nostra conversazione è uscito il sole, perché lei è il sole, il suo ottimismo e la sua energia sono contagiosi.
“Che cos’è il ballo per te?” le ho chiesto “E’ come l’aria che respiro!” mi ha risposto.
Nella provincia di Cuneo tutti la conoscono e l’hanno vista almeno una volta in qualche piazza a ballare o ad insegnare: Daniela è “la maestra dei balli occitani”. Ma qualcuno le ha mai chiesto la sua storia? Ci siamo mai soffermati a chiederle come tutto è cominciato? Io, da buona “cacciatrice di storie”, ho voluto scoprire tutto e ora te lo racconto.
Daniela è originaria di Caraglio (CN), i suoi genitori sono della Valle Grana, da sempre vive in questo paese. Il papà ha vissuto per molto tempo a Castelmagno quindi, fin da piccola, ha sempre frequentato la montagna. Ama da sempre il ballo.
Ancora bimba piccolissima frequenta dei corsi di ginnastica artistica, nonostante fossimo negli anni ‘70 e non fosse facile trovare esperienze da fare.
Dopo le scuole dell’obbligo inizia le scuole superiori e qui, una giovanissima Daniela si innamora di Sergio Berardo, che tutti oggi conosciamo come la voce dei Lou Dalfin.
Sarà lui, per la prima volta, a farle ascoltare la musica occitana portandola ad un corso nella biblioteca del paese.
“Non avevo mai sentito parlare di musica occitana” mi racconta Daniela “Sono andata senza sapere nulla ed è stata una scoperta incredibile. Sono rimasta incantata da quei ritmi, ho ballato tutta la sera e mi sono innamorata di quelle danze!” mi dice con gli occhi che brillano, gli stessi occhi che, ancora oggi, si accendono quando ghironda, organetto e violino partono.
Una coppia giovanissima, che cresce con la musica occitana e la voglia di scoprirla, impararla, divulgarla. Sergio inizia ad imparare il suo primo strumento: la ghironda.
Daniela, invece, impara le danze. Un momento bellissimo per la vita di entrambi, così bello che una nuova vita arriva. Daniela nemmeno quindicenne e Sergio diciannovenne.
Siamo negli anni settanta, non resta che sposarsi per quietare, almeno in parte, il caos generato da questa nascita imprevista.Ma nonostante questo nuovo arrivo, questi giovani sposini, continuano la strada alla ricerca di informazioni sulla musica occitana e i suoi balli.
“Il viaggio di nozze lo abbiamo fatto al conservatorio di Arti e Tradizioni di Toulouse! Siamo rimasti quasi due mesi: Sergio ha iniziato a suonare, mentre io ho frequentato dei corsi di Ballo” mi dice Daniela “ Un periodo in cui siamo stati ospitati un po’ ovunque, ma che ci ha dato la possibilità di scoprire che cosa volevamo fare da grandi!” conclude sorridendo.
Al ritorno nasce, in una giovanissima Daniela in attesa di Magalì, che sarebbe arrivata qualche mese dopo, la voglia di insegnare ciò che aveva imparato nella vicina Francia, ai tempi molto più attenta e dedita a questo tipo di balli.
Inizia a girare per le Vallate, ad ogni festa di paese, dove come consuetudine si balla “Courenta e Balet”. Un motorino e la piccola Magalì nel cestino: così Daniela inizia a raccogliere memoria, tradizione, aiutata da una telecamera, documenta le danze tipiche dei paesi alpini, filma gli anziani che le ballano e tutto inizia così.Arrivano le richieste di insegnare e nel 1979 fa il suo primo corso.
Per dieci anni, in questa famiglia, la musica occitana è vita, lavoro, passione, divulgazione, una strada che seguono insieme e che cresce sempre di più.
L’unione con Sergio finisce, ma la passione per la musica occitana e le sue danze resta ormai dentro Daniela.Trova un lavoro presso un supermercato, e vista la sua capacità comunicativa, diventa l’addetta al Box informazioni. Un lavoro part time che le consente di portare avanti la sua passione per la danza. Ci resta per 28 anni.
Nel 2006 però qualcosa scuote la vita di Daniela!“Avevo 44 anni, stavo benissimo, ma a seguito di una mammografia preventiva mi è stato diagnosticato un tumore al seno!” ascoltando questa frase un brivido mi ha attraversato la schiena. Le parole che sono seguite sono state il racconto di un periodo difficile, di chemioterapia, operazioni, di forza e di coraggio. Sono state queste ultime parole a dare la voglia a Daniela di superare tutto, ma lo è stata ancora di più la danza, quel fuoco che fa parte di lei e l’ha fatta vincere contro una malattia capace di devastarla.”Il lunedì facevo la chemioterapia e il martedì andavo nelle scuole ad insegnare danze occitane!” Spesso le passioni, quelle vere, sono un grande sostegno. Una malattia importante ci porta a valutare tutto, a riflettere e spesso, quando si supera, la scelta è di cercare solo cose belle!
Oggi non è raro che Daniela riceva delle telefonate da persone a cui è stato diagnosticato il suo stesso male e lei, con il suo entusiasmo e la sua costante positività, riesce a regalare parole di speranza e conforto!
Daniela ha realizzato il suo sogno, nel 2015 ha lasciato il suo lavoro da dipendente e ora vive della sua passione. Un grande salto, costruito passo a passo, meritato e realizzato.“Se ami quello che fai non ti stufi mai!” mi dice questa donna incredibile e non posso che essere d’accordo.
Seguila sulla sua pagina instagram per sapere dei suoi corsi https://www.instagram.com/danielamandrile
Io amo la musica occitana, in un momento difficile della mia vita, ero giovanissima, avevo frequentato un corso di Daniela, era stato un aiuto per lasciare i cattivi pensieri e tornare a sorridere. Ancora oggi ricordo quel corso e tutto ciò che ho imparato, perché Daniela è capace di rendere accessibili a tutti queste danze, che fanno parte delle nostre radici.
Ormai il suo sapere in merito ai Balli Occitani è così grande che un corso da lei apre un mondo verso tantissimi tipi di danze. Ora questi balli sono diventati famosi, consuetudine, momento di aggregazione e festa, all’inizio, quando erano solo idee nella sua testa, nessuno le conosceva. Oggi se si balla occitano nelle feste di paese il merito è anche suo!
Daniela è una donna che bisogna conoscere, raccontare, la sua storia è un esempio di come si può trarre la forza anche in un momento difficile, è la prova che nessun sogno è irrealizzabile. Da lei ho capito che: quando la vita si fa dura i duri iniziano a BALLARE!!
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Brava Daniela, grazie a persone come te le tradizioni delle vallate verranno tramandate. Ammiro quanti hanno la forza di cercare e diffondere. Gioiosi balli a te e grazie sempre a Cinzia.