Mi piace entrare nel piccolo grande mondo che alcune persone si creano per realizzare i propri sogni. Luoghi speciali dove le passioni diventano mestieri e i protagonisti mi regalano un viaggio nella storia di come tutto è iniziato e ha preso forma.
Quella di oggi è la storia di Alessandro e della sua passione per i coltelli. Originario di Caraglio si diploma all’Istituto Alberghiero di Dronero e poi segue le orme di famiglia lavorando presso la macelleria/gastronomia del padre.
Il suo amore per la montagna lo porta, però, ad allontanarsi da questo mestiere e a fare lo stagionale in quota ed è qui che la sua passione si trasforma nella voglia di provare a realizzare qualcosa.
“Non so se la mia passione per quest’arte arrivi dal mestiere di famiglia” mi dice sorridendo. In realtà, parlando, scopro che tutto è nato da un video che lo aveva particolarmente colpito, che mostrava dei maestri giapponesi mentre realizzavano delle Katane.
Fin da giovanissimo, Alessandro, è abituato a maneggiare coltelli da cucina e nell’arco degli anni, ha avuto modo di scoprirli, apprezzarli e provarli.
Guardando molti video presenti on line gli era parso che fare un coltello fosse semplice, ma quando ha iniziato a realizzare il suo primo manufatto si è reso conto che non era affatto facile.
“Ormai sono passati anni da quei primi esperimenti, ma ancora non sono arrivato agli obiettivi che voglio raggiungere!” mi dice questo ragazzo che sta continuando a perfezionarsi sempre di più.
Quando gli chiedo di raccontarmi il primo coltello che ha realizzato sorride, esclamando che era davvero orribile. Mi racconta che tutto è partito da un vecchia forgia, un’incudine del Prozio e un tondino di ferro uniti a tanta voglia di sperimentare e mettersi in gioco. Si è reso subito conto, però, che per poter rendere la sua passione un mestiere era necessario trovare un buon maestro.
E’ stata proprio la montagna a farglielo incontrare. Ettore Lombardo, uno storico coltellinaio della Valle Varaita, ha preso a cuore Alessandro e, partendo da zero, gli ha insegnato come fare un coltello tradizionale in ogni dettaglio. I primi che ha realizzato sono stati i classici “vernantin”, il coltello più conosciuto nelle nostre montagne.
Come si può capire quella di questo giovane coltellinaio è stata, ed è, una strada che sta percorrendo giorno per giorno. Un percorso che lo ha portato a fare tanta ricerca e sperimentazione in particolare, la sua attenzione, è ricaduta sull’acciaio delle lame giapponesi e la loro lavorazione che avviene ancora in modo artigianale.
Alessandro si specializza, così, nella realizzazione di coltelli da cucina. Opere uniche che ogni cuoco vorrebbe avere nella sua borsa e qualcuno gli ha già dato fiducia.
Ho avuto il piacere di visitare il laboratorio di Alessandro, il regno dove passa tantissimo tempo. Oggi lavora part time nella Macelleria di famiglia, una scelta obbligata, che gli consente di investire più tempo nella sua passione. Ci sono attrezzature nuovissime e pezzi antichi, quelli con cui ha iniziato. Un investimento fatto a piccoli pezzi, con risparmi sudati e mentre mi mostra ogni cosa, capisco quanta fatica per arrivare fino qui!
“La mia voglia di imparare quest’anno mi ha portato in Giappone. Sono stato un mese e ho incontrato dei grandi maestri, ho lavorato con loro e ho appreso nuovi modi di lavorazione dell’acciaio e tecniche di forgiatura. Ho capito ancora di più che voglio specializzarmi nei coltelli da cucina!” mi racconta mentre mi mostra i suoi lavori.
“Dovevo fare questo viaggio per capire a che livello ero e vedere dal vero le tecniche utilizzate. Ciò che volevo approfondire non era possibile trovarlo qui in Italia: era necessario andare dove tutto avviene ogni giorno! Ho sempre pensato, però, che il confronto sia il miglior modo per imparare!” e queste sono le parole che fanno capire come, questo ragazzo,sia stato accolto anche dai coltellinai più anziani, specializzati nella realizzazione di oggetti tradizionali. Con loro si è creato un bellissimo gruppo e il ritrovo è spesso a fiere o mercati del settore.
In questo laboratorio si creano meraviglie. Ogni parte del coltello è realizzata da Alessandro, partendo dalla lama, al manico che viene fatto con legno colorato che crea lui con delle resine particolari. Una lavorazione artigianale che, in alcuni momenti della costruzione, viene fatta totalmente a mano. Qui trovi i suoi lavori(https://akicoltelliforgiati.com)
“Se qualcuno vuole un coltello personalizzato lo studiamo insieme e lo realizzo. Si può scegliere il tipo di lama che cambia a seconda dell’utilizzo che se ne deve fare, il manico può essere di legno differente e può nascere un coltello unico che sarà solo di chi l’ha commissionato!”
Ho voluto fare una domanda provocatoria a questo ragazzo, perchè mi sono chiesta se davvero pensava di poter vivere facendo coltelli, perchè questo è il suo sogno che sta cercando di realizzare giorno per giorno. La sua risposta mi ha fatto riflettere.
“Un tempo, quello che faccio io, era un mestiere consueto che nel nostro territorio dava da vivere a molte persone. Con l’industrializzazione si è perso molto l’artigianato: bisogna solo riportarlo in vita!”
Oggi Alessandro ha 28 anni e sono più di 5 che le sue mani trovano il modo di realizzare coltelli, una passione che si è radicata in lui, che lo porta a cercare la perfezione nelle sue opere, che gli regala quella fame di sapere che nasce nelle persone che hanno voglia di trasformare un hobby in un mestiere.
“Consiglio a chi vuole iniziare questo tipo di lavoro di non avere fretta, di pensare che sia un viaggio da approfondire passo dopo passo. Si tratta di un mondo meraviglioso a cui occorre dedicare tempo ed energia!”. (https://www.instagram.com/akicoltelliforgiati ) puoi seguirlo su Instagram
Io tifo sempre per i giovani sognatori, perché vedo nei loro occhi quella luce che li porta ad andare lontano, ad alzarsi ogni mattina cercando un modo nuovo per creare e investire sul proprio futuro. Alessandro è un ragazzo splendido, uno di quei giovani che ha ancora valori autentici, concreto e che, come molti, sogna e costruisce per arrivare dove vuole con fatica e impegno! Quindi non posso che augurare a questo coltellinaio un futuro meraviglioso!
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