Carlet: l’artista che ha trasformato Vernante in un’opera d’arte a cielo aperto
Con le feste tutto si riempie di luci, decorazioni e buoni propositi. Ma c’è un angolo di Valle Vermenagna che sembra vivere di magia tutto l’anno, dove anche quando gli addobbi scompaiono, l’incanto rimane. Parlo di Vernante il paese dei Murale di Pinocchio, un pittoresco borgo alpino situato a 800 metri sul livello del mare, dove le case raccontano una storia che affonda le radici nel famoso burattino che tutti conosciamo.
Molti di voi potrebbero già conoscere questo incantevole paese, ma forse non tutti sanno la storia dell’artista che ha dipinto le case, trasformando il paesaggio in un’opera d’arte. Per raccontarvi come è iniziato tutto, vi porterò a conoscere Bruno Carletto, noto a tutti come Carlet.
Nato a Vernante nel 1948, ha vissuto la sua infanzia tra le strade del paese. In seguito ha lavorato come operaio in fabbrica e poi in una segheria infine, per 25 anni, come postino a Limone Piemonte, fino alla pensione. La sua passione per la pittura, tuttavia, lo ha accompagnato sempre, fin da bambino. Nel 1988, durante una vacanza in Germania con il sindaco di Vernante, Bruno si trovò per caso in un piccolo paese che aveva tutte le facciate delle case dipinte. “C’erano murales che rappresentavano mestieri, paesaggi e scene religiose”, racconta Carlet. In quel momento, gli venne l’idea di proporre al sindaco di fare lo stesso a Vernante. Così, 35 anni fa, nacque il progetto che avrebbe trasformato il suo paese in un’esposizione a cielo aperto di arte murale.
Ai tempi era il presidente della Pro Loco e con l’appoggio di tutti, ma soprattutto del caro amico Bartolomeo Cavallera, per tutti Meo, spesso l’ aiuto e il supporto nella realizzazione dei murales, tutto è partito e si è allargato di anno in anno.La scelta di cosa dipingere non fu difficile. Vernante aveva ospitato un illustre disegnatore: Attilio Mussino, il famoso illustratore delle favole di Pinocchio. Mussino, dopo la tragedia della perdita della sua famiglia, si trasferì a Vernante nel 1944, dove divenne una figura ben nota nel paese. Carlet ricorda ancora il suo aspetto distintivo: un uomo che girava per le strade con una mantella nera e un basco, mentre sua moglie gli portava il cavalletto per dipingere. Mussino, pur vivendo in povertà, non vendeva le sue opere, ma le regalava a chi gli faceva piacere
Rivalutare Mussino, portando alla luce le sue opere, sembrò un omaggio giusto. Nonostante la sua genialità, Mussino non fu apprezzato nel suo tempo, nemmeno dai cittadini di Vernante. Fu Carlet, con la sua passione per l’arte, a riprendere il suo esempio e a dare nuova vita al paese, dipingendo le case con scene che raffigurano le sue illustrazioni e fanno viaggiare il visitatore tra l’autentica storia di Pinocchio, quella che non tutti conosciamo.
Da 35 anni, Carlet dipinge gratuitamente per il suo paese, mettendo la sua creatività al servizio della comunità. Grazie a lui, Vernante è diventato un luogo unico, conosciuto in tutto il mondo per i suoi murales.
La sua arte non si limita alle case, ma si è estesa a numerosi quadri che decorano la sua casa, ognuno con soggetti che richiamano il passato: volti scomparsi, mestieri dimenticati e angoli di paese che ormai non esistono più, ma che lui ha fissato nei suoi dipinti.
Carlet ha scritto anche diversi libri che raccontano Vernante com’era un tempo, con illustrazioni che rendono questi volumi un viaggio nel passato. Non ci sono foto, ma solo i suoi disegni, che sono testimonianze viventi di un’epoca che sta lentamente scomparendo. Ogni pagina sfogliata è un ricordo, un tributo a un passato che Carlet ha saputo preservare. Nelle opere di Carlet ci sono volti ormai scomparsi, mestieri dimenticati, angoli di paese che, con il passare del tempo si sono trasformati che lui, però, ha fissato con i suoi quadri.
Così, con il suo pennello, Bruno “Carlet” ha reso il suo paese un luogo indimenticabile, dove la storia si mescola con l’arte e il passato viene custodito attraverso la bellezza dei suoi murales e delle sue opere. Il mio pomeriggio con Bruno è stato davvero piacevole, l’ho visto mettere il grembiule ed iniziare ad abbozzare i primi colori sull’opera che stava realizzando. Ho letto nei suoi occhi la nostalgia dei tempi passati quando Vernante era il paese dell’allegria e sentire suonare la fisarmonica e cantare era cosa comune. Nel link trovi informazioni utili
https://www.provernante.it/cultura/i-murales-di-pinocchio-a-vernante/
Nelle sue opere, tra quei colori e quei volti, si è fermata la felicità di un tempo, quella che lo ha visto crescere in un paese che sapeva fare comunità, dove non si era mai soli e i rapporti umani prendevano il posto a quelli attuali dove ci sono più contatti virtuali che reali.
Ora che sai la storia dei Murales di Vernante, potrai notare sotto ogni opera , la firma di Carlet e di Meo, un suo caro amico che è mancato due anni fa. Sia che tu sia già stato qui, sia che non conosca questo posto ti consiglio una visita perché potrai scoprire la vera storia di Pinocchio, non quella che ti hanno raccontato e dare onore ad un grande artista che ha reso un paese unico.
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