Sono le 5 del mattino e qualcuno in casa Paschiero si alza perchè la fabbrica lo aspetta. Saranno otto ore di lavoro dove le sue mani dovranno portare avanti il turno, ma la sua mente sarà a casa, nella sua campagna, tra le sue coltivazioni. Capisco bene Andrea, che fa un lavoro per sopravivvere ma che ama fare altro, che nella sua passione investe tutto il suo tempo libero e che non molla perchè dentro di lui c’è un sogno da raggiungere.
Oggi racconto la sua storia. Andrea è un ragazzo semplice, un operaio instancabile, un papà disponibile, un marito gentile ma soprattutto un “contadino alternativo”.
Fin dalla tenere età cresce in un ambiente agricolo e partecipa ai lavori della famiglia. Inizia da piccolissimo a creare la sua “banca dei semi”: passa il suo tempo a piantare semi, aspetta che germoglino e poi li mette nel terreno per creare il suo piccolo tesoro. Il lavoro con la terra fa parte di Andrea. Le mani nel terreno, piantare, seminare, prendersi cura delle piantine, sperimentare, raccogliere i frutti sono tutte azioni che Andrea fa con piacere e che, nonostante richiedano fatica e tempo, svolge ogni giorno con entusiasmo e dedizione.
Le sue prime produzioni si orientano verso coltivazioni estese di mais, dove utilizzare sostanze chimiche, per assicurare un bel raccolto, diventa inevitabile. Un giorno, però, durante un trattamento, si accorge che l’anziana vicina, con l’orto confinante al suo, protegge con dei sacchetti di nylon le sue piantine per evitare, il più possibile, che le sostanze chimiche, arrivino alle sue verdure.
Questo fatto, lascia perplesso Andrea, che sente, dentro di sè, che quel tipo di agricoltura non lo rappresenta, che sta sbagliando qualcosa e così, nella sua piccola azienda, tutto cambia. Torna a coltivare come un tempo, rispettando l’ambiente e dimenticando pesticidi e concimi chimici.
Sono andata a conoscere Andrea, sua moglie e i suoi bellissimi bimbi. Mi hanno accolta in casa, con la tipica ospitalità della campagna, quella vera, autentica, quella dove ti sieti al tavolo ed inizi a parlare come se ti conoscessi da sempre. Tra loro parlavano in Piemontese, il nostro dialetto, quello che mio figlio quindicenne non parla e non capisce più, lo stesso che i miei genitori parlano tra loro, ma se si rivolgono a me, lo escludono. Sentirli conversare nella lingua, che un tempo era sulla bocca di tutti, mi ha scaldato il cuore e mi ha fatto sperare che forse non è persa.
In questa famiglia si trasmette tradizione, semplicità e soprattutto un modo di fare agricoltura nel rispetto della stagionalità, in modo eco sostenibile, senza sostanze chimiche, utilizzando solo letame maturo e partendo dal terreno.
Andrea mi ha parlato del “Sovescio”, una tecnica che lui utilizza , di cui non sapevo l’esistenza, che serve ad arricchire il terreno delle sostante chimiche di cui è carente, utilizzando l’interramento di piante fresche o di parti di esse. Questo ragazzo, autodidatta, si è formato, continua a farlo e sá di dare ai suoi clienti dei prodotti di qualità, genuini , rispettosi dell’ambiente e della natura.
Ciò che ho ammirato in Andrea è la sua attenzione per quello che coltiva. Non si preoccupa se un anno la produzione di qualche verdura non è ottima, ma tutto diventa una sfida per migliorare, partendo dal terreno, dalla ricerca di nuovi semi, di qualità antiche, ormai dimenticate così nei suoi campi trovi : il cavolo di Moncalieri, i broccoli da ricacci, le coste colorate, le carote viola, il cavolo riccio e il peperone quadrato di Asti.
In estate non è raro trovare Andrea nei campi fino a tarda sera, assecondato ed aiutato da sua moglie, che ha una cartoleria a Dronero, spesso perde la cognizione del tempo tra i suoi campi. C’è l’amore per la terra, nelle mani di questo ragazzo, la passione per l’agricoltura, quella autentica che si fa senza pensare solo al profitto, ma al prodotto che arriva al consumatore.
Andrea sta combattendo anche una piccola battaglia personale, per quanto riguarda le sementi. Spesso, create per il mercato, per durare solo una stagione, costringono il contadino ad un nuovo acquisto, lui sta andando contro corrente. Seleziona specie di cui il seme si possa riprodurre!
Ho parlato a lungo con Andrea, e l’ho visto sconsolato mentre mi raccontava di come ormai, la gente, sia é abiutata a trovare il pomodoro ad ottobre, le fragole a dicembre e magari quando la verdura è nella stagione giusta, non viene acquistata. Rammaricato del costo che diventa l’unico parametro su cui basare un acquisto, non è ancora riuscito a diventare fornitore nel campo della ristorazione. Non è facile tornare ad un tempo, far capire alle persone che mangiare frutta di stagione, a km zero, è salutare e giusto.
I clienti della piccola azienda Agricola Paschiero , hanno molto chiara la filosofia di Andrea e sanno che acquistare da lui è garanzia di qualità.
Insieme ai prodotti freschi si possono gustare: Melanzane alla casalinga, Peperoncini piccanti ripieni, Cavolfiori con le erbe aromatiche e sono certa che questa lista si amplierà ancora.
Se vuoi saperne di più puoi contattare l’azienda tramite Whatsapp 339 5245121 e conoscere di persona questa bella realtà.
Quando il tempo di coltivare ed accudire il terreno lascia un po’ di tregua ad Andrea, ecco che non si ferma ma le sue mani intrecciano rami per realizzare delle bellissime gerle, sempre utili nella campagna.
Un piccolo allevamento di pecore Sambucane, razza protetta, aiuta per la pulizia dei campi, mentre viene accudita con amore dal figlio più piccolo, appasionato di questi ovini.
Dietro al sorriso di Andrea c’è un grande sogno, che io credo che meriti davvero di realizzare, ovvero la nascita di una C.S.A. Che cos’è una C.S.A? Un acronimo che significa Community Supported Agricolture ovvero la comunità che supporta l’agricoltura. Clienti che scelgono un produttore come loro fornitore, che lo conoscono, che periodicamente acquistano da lui, che gli consentono di produrre sapendo che il prodotto è già destinato. In un mondo che piano piano inizia a guardare cosa mette in tavola sono certa che, chi vorrà conoscere Andrea, assaggerà i suoi prodotti non avrà difficoltà a sceglierlo. Il tempo mi darà ragione.
I sogni, la passione e la costanza spingono il motore che lavora dentro questo ragazzo, che spesso si fa travolgere dalla sua umiltà, senza capire che può essere un esempio per chi vuole scegliere una agricoltura consapevole, umana, sostenibile e sana!
Puoi trovare su instagram l’azienda Agricola di Andrea http://www.instagram.com/az.agricola_paschieroandrea e su facebook http://www.facebook.it/Az.agricola Paschiero Andrea
Il libro che ha lasciato un segno in Andrea è il “Mondo dei Vinti” di Nuto Revelli. Qui c’è la storia contadina di un tempo, emerge la fatica, la fame, la realtà di tempi passati che bisogna conoscere per apprezzare il presente. Il grande Nuto diceva: Ricordati di non dimenticare! Riferito alla guerra, al tempi duri a tutto ciò che i nostri progenitori hanno passato. Anche la vita contadina di un tempo non va dimenticata: ci può insegnare ancora tante cose! Al prossimo lunedì con un’altra storia speciale di gente comune!
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Bravissimo Andrea ! Hai tutta la mia ammirazione , continua così e avvera il tuo sogno .