Ci sono delle leggende che si narrano in molte valli alpine, alcune sono spaventose, altre interessanti, altre ancora molto simpatiche, come quella del Dahu. Ma che cos’è il Dahu? Il Dahu è un animale leggendario, simile ad un camoscio, che ha la caratteristica di essersi adattato ai pendii montani, con delle gambe asimmetriche, quelle di destra più lunghe di quelle di sinistra, o viceversa, caratteristica che gli ha permesso di girare intorno alla montagna brucando spensierato, senza cadere.
In Valle Stura, percorrendo una valle laterale che raggiunge i Bagni di Vinadio, dopo la Frazione Strepeis, la strada prosegue e dopo circa 6 chilometri si arriva nel piccolo paesino di San Bernolfo. Un agglomerato di case, soleggiato e caratteristico a 1700 metri di altitudine.
Un tiepido pomeriggio di fine settembre, decisa a scovare il Dahu, incoraggiata dal cartello avvistato sulla strada, sono salita fino a San Bernolfo. Una piacevole salita sui monti! Purtroppo non ho avvistato il leggendario Dahu, ma ho scoperto un posto speciale, che porta il suo nome, dove Beppe e Giorgia, due splendide persone, hanno creato un piccolo paradiso dove dimenticare la fretta ed aspettare l’anima.
La storia di oggi inizia da molto lontano, così, davanti ad uno straripante tagliere di salumi e formaggi locali e qualche bevanda, seduti intorno ad un tavolo, come un tempo, in cui le parole ed i rapporti umani avevano un loro perchè, ho assaporato ogni parte di questa bella storia.
Beppe per diversi anni si occupa di impianti sciistici, lavora in molti posti: Argentera, Prato Nevoso, Svizzera, Francia ma dopo anni di lavoro, un pomeriggio come tanti, si guarda intorno e percepisce tutta la rabbia delle persone, che nemmeno nei giorni di relax, sanno essere serene. La sua visione della montagna è differente, per lui vivere in un ambiente alpino vuol dire serenità, tranquillità e pazienza.
Finita la stagione 2006-2007 torna sulla sua montagna, a San Bernorfo, da dove arrivano le sue origini. Come ogni volta la sensazione di sentirsi a casa lo invade. Lo zio, in quel periodo, gestiva un piccolo rifugio: tutta la famiglia di Beppe ha origini in questo piccolo paesino di montagna, per lui dare ospitalità è sempre stata una questione di famiglia, già il nonno, negli anni ’60, dava alloggio ai viandanti che facevano traversate. Desideroso di cambiare lavoro,Beppe, si sfoga con lo Zio confidandogli la sua voglia di fare un lavoro che gli porti più soddisfazione personale e con sorpresa scopre che lo Zio voleva chiudere. Ecco l’occasione che cercava!
Non sempre tutto è possibile all’istante e così occorrono ancora due anni di risparmi per vedere nascere il “Dahu”. I lavori iniziano l’8 settembre 2009, e ciò che ora è un piccolo paradiso, un tempo era una stalla con fienile, “Lou tec de Rousulina”, ci sono voluti due anni di lavori interminabili, difficili ma che hanno visto Beppe mettere cuore, anima e caparbia montanara!
Il 28 Maggio 2011 il “Risto Rifugio Dahu de Sabarnui” apre le sue porte con 20 coperti e qualche tavolo di plastica all’esterno. Si dice che chi ben comincia e a metà dell’opera e così, anno dopo anno, questo posto ha preso la sua identità, trasformando un vecchio rudere in un locale accogliente e unico, dove semplicità e attenzione hanno la priorità.
Spesso la montagna è luogo di incontri speciali e quello di Giorgia e Beppe lo è davvero. Giorgia incontra Beppe per caso, nel 2013, in una giornata in cui arriva a San Bernolfo, per fare visita alla cugina, che in quel momento stava facendo lo stage proprio nella cucina del rifugio. Non c’era nella sua testa le permanenza in montagna, faceva il geometra in città, aveva il suo studio e la sua vita era totalmente diversa, ma scatta una scintilla e dalla montagna non scende più!
Entrado nel rifugio ci si rende subito conto che si tratta di un luogo vivo, che punta sulla mutifunzionalità della montagna, che offre al cliente sempre qualcosa di nuovo, di innovativo, di unico e accattivante. Il segreto per essere competitivi? Essere innovativi! Mi dicono, mentre si raccontano. Sono certa che sia questo lo spirito da portare avanti per non far morire la montagna, Creare spazi accessibili, dare accoglienza, coccolare il cliente e soprattuto metterci la faccia. Si proprio così! Loro la mettono ogni giorno!
Mentre conversiamo i clienti che arrivano al rifugio vengono accolti, gli viene data attenzione, tutti sembrano di casa perchè qui, Beppe e Giorgia, sono stati bravi a trasformare i clienti in amici, a mostrarsi persone e non semplici gestori. Per loro il cliente è qualcuno di cui prendersi cura, qualcuno da portare nel proprio mondo con cui conversare e instaurare un rapporto.
Questo modo di essere gli ha premiati, e oggi il Dahu è un posto dove si ritorna, dove i clienti da occasionali diventano abituali, dove ti senti a casa e riesci davvero a staccare la spina. I clienti qui stanno così bene, che si sentono in dovere di lasciare messaggi anche nel posto dove meno te lo aspetti: il bagno! Tappezzato di post-it colorati appare un posto magico!
Che cos’è oggi il “Risto Rifugio Dahu de Sabarnui”? E’ tante cose: un ottimo ristorante, con una cucina casalinga dove non mancano mai gnocchi e cruset (tipica pasta della Valle Stura), fatti in casa, polenta , formaggi e salumi locali.
Un B&B con quattro stanze a tema: montagnard, legnaia, albero e vinum. Tre stanze dove l’effetto wow è garantito ed ogni piccolo particolare è curatissimo!
Ci sono anche dei posti dormitorio, semplici ed accoglienti.
Il Dahu lo trovi su Instagram: http://www.instagram.com/rifugio_dahu su facebook http://www.facebook.it/Rifugio Dahu de Sabarnui e sul sito http://www.rifugiodahu.com #dahuontheworld
Oggi, insieme a Giorgia e Beppe, ci sono anche due splendide bimbe: Agnese ed Amelia, che hanno passato la loro infanzia in montagna, che hanno imparato la vita in montagna in tutte le stagioni, anche nell’inverno, la stagione più difficile, quella che ti mette alla prova e che ti fa capire se davvero in montagna ci vuoi vivere. Che ora sentono San Bernolfo come casa, perchè i loro genitori hanno saputo renderla tale.
Da gennaio percorro le montagne delle Valli del Cuneese e raccolgo storie di gente comune che fa la differenza. Quella di oggi la fa sicuramente perchè al Dahu si respira montagna vera, quella di un tempo, dove non era importante chi arrivava e a che ora, ma per un pellegrino, un viandante o un semplice camminatore, c’era sempre posto e tempo.
Al Dahu c’è posto e tempo per tutti!
Ho passato una domenica immersa tra il panorama che questo posto offre, insieme alla mia famiglia, e qui mi sono sentita a casa, ho mangiato benissimo e ho conosciuto chi ha la montagna che gli scorre nelle vene e crede nella sua rinascita come luogo di pace e accoglienza. “ATTENZIONE SPOILER” : Qui al Dahu qualcosa di nuovo bolle in pentola e presto ci sarà una SPA!!!
” La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio, tempo e misura.” Amo questa frase di Paolo Cognetti, che riassume, in poche parole, il mio pensiero.
La prossima storia sarà speciale, come lo sono tutte quelle che trovo sulla mia strada, perchè sono autentiche, semplici e montanare! Al prossimo lunedi, la caccia continua!
6 Comments
Quanto è bello, questo racconto ! Mi piacerebbe tantissimo andare al Dahu !!!
Grazie! Vale la pena a andare!
Ma che bel posto hai scovato ?
Bravi Beppe e Giorgia per l’originalità, la chicca? Oltre che nell’avvistare il DAHU, sarebbe dormire nella botte del vino ….
Brava Cinzia
Grazie!!!
Vi consiglio anche in inverno, di sera, una bellissima ciaspolata e una cena con ottima polenta!
Grazie per il tuo commento