Oggi vi racconto la storia di una persona speciale, che non vive in montagna, ma di montagna ne ha percorsa tanta! Per i suo spettacoli, per il piacere di camminare, perchè nel cammino, certa volte, si può trovare quiete!
Siamo negli anni ’60, a Cuneo il giorno dell’Epifania, il comune organizza il pranzo dei poveri. Solo uno per famiglia era invitato a questo lauto pasto ed il piccolo Mario, quell’anno, arriva intimidito all’ora stabilita. Con sè un sacchetto per portare anche qualcosa a casa e la raccomandazione di non mangiare tutto. Quel contenitore, una volta pieno, diventava un piccolo tesoro, da custodire con attenzione per non farselo rubare! Finito il pasto Mario, soddisfatto e felice, torna a casa con un pacchetto tra le mani: un regalo! Lo apre con foga nella cucina di casa e con meraviglia trova il suo primo giocattolo: un piccolo cannone di legno e plastica che spara colpi veri! Mani felici di ragazzino povero, lo mettono subito in funzione, ma un colpo accidentalmente frantuma la lampadina, unica luce della cucina. La reazione della mamma di Mario non si fa attendere ed il cannone finisce nella stufa! Fu il primo e ultimo giocattolo vero che illuminò l’infanzia di Mario, ragazzino con un passato difficile che oggi, uomo dalla lunga barba, nei giocattoli che non ha mai avuto, ha trovato il suo modo di far sorridere la gente!
Mario nasce a Cuneo, il 24 luglio 1954, secondo di una famiglia numerosa, la sua è la storia di una vita difficile. Un papà che si rifiuta di mettere la camicia nera e torna dai campi di concentramento devastato e incupito, una mamma che si sposa di fretta, che soffre nella povertà e fatica a dispensare affetto e attenzione ai figli.
Mario cresce in un mondo difficile, fatto di ristrettezze, senza affetto o divertimento e diventa un bambino ribelle, infatti, viene trasferito dalla scuola normale alle scuole differenziali, seguito dal maestro Sergio Griseri, ottimo insegnante che lascia un segno nel suo cuore. Finite le elementari passa la sua adolescenza presso la Città Dei Ragazzi, costretto dai suoi genitori, protetto e aiutato da Don Gasparino, che ancora oggi ricorda con affetto, fino a che inizia a lavorare. Utile per il suo guadagno, torna a casa! Tanti lavori si susseguono nella vita di Mario, ma lui resta sempre la splendida persona che è ancora oggi. Ci sono varie possibilità di reagire alla sofferenza, alcuni rimpiccioliscono il cuore,altri, come il nostro Mario, lo fanno diventare più grande, pieno di amore, disposto a dare agli altri quello che non ha mai avuto per se.
Nel capodanno del 1968-69 entra nella vita di Mario , Ombretta, detta Betty. Non si trovano per festeggiare, ma decidono di passarlo con chi era solo, in quella notte speciale, e con spumante e panettone brindano al nuovo anno in Ospedale. Una storia, la loro, che nasce senza nemmeno che se ne accorgano, perchè le anime affini quando si incontrano, non hanno bisogno di parole per legarsi. Quello tra Betty e Mario è un’amore antico, di quelli che durano nonostante tutto, che oggi è raro incontrare. Genitori di tre figli, vederli insieme scalda il cuore e fa sentire immersi nel vero amore!
Mario è conosciuto da tutti come Prezzemolo. Ma come è nato questo personaggio? Fin da piccolo amava travestirsi da pagliaccio, far ridere gli amici, animare case di riposo. Un giorno, la suocera, gli cuce un vestito su misura e così, inizia a fare il clown alle feste di paese. Simpatico e bravo a tenere la scena, riceve il primo invito in una scuola dalla maestra Chiara Andreis, alle elementari di S. Antonio a Cuneo, nel 1990, e ne seguono molti altri a feste, sagre di paese, oratori, ovunque, da qui nasce il nome, Prezzemolo, un erba aromatica che si può mettere ovunque!
Nell’1988 Mario, ormai per tutti Prezzemolo, visita per caso una mostra dal titolo “Il giocattolo Povero” . Questo nome non suona bene nella sua mente: il giocattolo non è povero, ma chi non può avere un giocattolo lo è! Questa la sua riflessione. Basta poco per giocare, un filo, un tappo di sughero, una biglia, una fionda. Mario si trova davanti a tante vetrine con vecchi giocattoli, che si possono osservare ma non toccare, un’altra cosa che lo fa riflettere. Da qui nasce la sua passione per i vecchi giochi di un tempo!
I primi pezzi gli vengono regalati, e lui inizia a mostrarli in pubblico, accorgendosi che destano la curiosità di molti. Ma il nostro Prezzemolo non si ferma qui, il suo viaggio tra gli anziani delle case di riposo diventa la sua scuola, per imparare i giochi di un tempo, per raccogliere idee e ricordi e trasformarli in spettacolo per un pubblico che ancora oggi, resta affascinato da quegli oggetti di un tempo, unico divertimento per i bambini più ricchi. Mario mi dice con un sorriso che le case di riposo dovrebbero chiamarsi “case dell’esperienza!”
Mario inizia con cura a copiare i giochi, li ricostruisce personalizzandoli e nell’arco degli anni il suo è un grande patrimonio che da 18 arriva fino a 128 esemplari unici e speciali. Presto il suo nome è conosciuto, e ancora oggi tutti sanno chi è Prezzemolo. Senza aver mai fatto pubblicità il passaparola l’ha portato lontano. Continua a fare i suoi spettacoli in giro per l’Italia e all’estero, ora i ritmi sono un po’ calati, ma resta comunque inarrestabile, destando l’nteresse mediatico di tv, privati e you tuber.
Il tempo libero, da pensionato, lo trascorre facendo mille lavoretti di ogni genere, utilizzando i materiali più diversi: origami, paperoles, modellini e nodi ornamentali. Nella mente geniale di Mario c’è ancora tanto da dare al mondo e il mondo è felice di poter ancora avere i frutti del suo ingenio!
Ho passato un meraviglioso pomeriggio con il piccolo grande Prezzemolo che quanto apre le sue valige magiche e mostra i suoi giochi, torna il bambino di un tempo, anche se ora è nascosto sotto la lunga barba bianca. Tra le sue mani tutto prende vita: i giocattoli diventano i tesori che non ha mai avuto, per ogni pezzo c’è una storia o una filastrocca. Mentre parla i suoi occhi si illuminano della felicità che solo un cuore puro e leggero può avere.
Accoccolata tra le sue parole, immersa nel suo mondo, nel piccolo laboratorio senza riscaldamento, sono stata ore a condividere con lui ricordi, a osservarlo mentre improvvisava uno spettacolo per me, mostrandomi i suoi preziosi giocattoli, tesori di una vita, di tante ricerche e incontri. Non ho avuto freddo e non mi sono accorta del tempo che stava passando perchè Prezzemolo sa scaldare anche gli animi più bui, sa spegnere i cattivi pensieri e illuminare la giornata di chiunque!
11 Comments
grazie mille, articolo commuovente!
Complimenti Mario è grazie per tutti quei sorrisi di stupore che regali …
Grazie per il tuo commento
Che bella storia, un uomo davvero speciale, come te,
Cinzia. Grazie!
Grazie a te per il tuo prezioso commento!
Grazie a te per il tuo prezioso
Commento!
Bella storia e bella persona, grazie
Grazie Cinzia, il tuo contributo ci fa conoscere un Uomo unico e speciale. Un uomo di una volta che ha l’arte e l’ingegno nelle mani.
Un grande grazie a Cinzia, che sa leggere nel cuore delle persone che intervista
SEMPLICEMENTE GENIALE!
Buongiorno a Cinzia e a tutti voi che leggete. A portare gioia al mondo ci va ben poco, basta essere contenti dentro al cuore……
La contentezza si compra a una bottega speciale, La Bottega del Rispetto, Non si trova facilmente, ma se una persona la cerca nel posto giusto, (In Via Cuore degli Altri), la trova e allora è facile essere contenti e trasmettere questa contentezza.
Grazie per la pazienza saluti a tutti, da Prezzemolo