Sono le nove del mattino ed è una splendida giornata di clima mite, in questo inverno anomalo. Oggi per me è un giorno speciale perché finalmente farò qualcosa che desidero da tempo!
Qualche chilometro in macchina e arrivo a Dronero, uno splendido paese baciato dal sole a 620 m slm. Non siamo in alta montagna, ma siamo all’inizio della splendida Valle Maira.
Parcheggio un po’ distante, non posso evitare di passare sul vecchio ponte della città e arrivo, dopo pochi passi, al Mulino della Riviera, un antico mulino ad acqua, oggi ristrutturato e funzionante: un luogo magico dove il tempo sembra essersi fermato. Il rumore della ruota che gira spinta dall’acqua, il sole che riflette nel canale, il profumo di farina che mi avvolge mi dice che ho fatto bene a voler conoscere la storia di questo posto.
Non vedo l’ora di entrare. Sono fortunata perchè ad accogliermi c’è Fabrizio Cavanna, la persona che in questo posto ha messo cuore, anima e fatica e che oggi considera la sua scommessa riuscita.
Avrei mille domande, ma lascio che siano le parole di Fabrizio a riempire questo luogo e a portarmi nel passato, dove tutto è iniziato.
Nel 1995, Fabrizio, da tempo è parte dell’azienda di famiglia aperta dal 1970. Una ditta che si occupava di commercio di prodotti alimentari sia al minuto sia all’ingrosso. Nulla era prodotto in azienda, e al giovane imprenditore mancava qualcosa. Aveva da tempo in testa di creare,di diventare lui stesso un artigiano, vendendo i prodotti fatti dalla sua attività.
Non ci è voluto molto e si è presentato il momento giusto, diciamo la scusa per poter provare a realizzare il suo sogno. Una nota ditta con cui lavorava smette di produrre i biscotti che gli forniva e comunica la sua decisione di chiudere. Erano biscotti che piacevano molto ai clienti: casalinghi e speciali, diversi da tutti gli altri che aveva a catalogo. Dispiaciuto Fabrizio inizia a pensare che, forse, questo poteva essere il piccolo segno che aspettava. Inizia a “macinare” la sua idea, a concretizzarla nella mente e a vederla possibile.
I clienti continuavano a chiedere quei biscotti e Fabrizio decide di contattare l’azienda. Scopre così che ha cambiato produzione. “Se vuoi ti vendo forno e ricetta!” lancia come battuta il proprietario durante la telefonata. Queste parole, però, vengono prese sul serio dal giovane Fabrizio, che non aspettava altro.
Fabrizio aveva 22 anni e la voglia di sperimentarsi ed iniziare qualcosa di nuovo. In un’azienda di famiglia le idee vanno sempre condivise e nessuno può fare la sua strada da solo, così è il papà ad accompagnare Fabrizio fino a Mantova. Tornano con una proposta commerciale e tante idee.
“Nel viaggio di ritorno la mia mente era un’esplosione di concetti!” mi dice Fabrizio sorridendo
A Settembre 1995, inizia la produzione dei primi biscotti con l’attrezzatura usata, arrivata da Mantova. Due giorni di corso intensivo e Fabrizio parte, seguendo i consigli del vecchio proprietario, improntati su usare solo materie prime di ottima qualità!
“L’inizio è stato davvero difficoltoso! Mestiere nuovo, devi fare esperienza, nessuno vicino che potesse darmi supporto e poi nessuno conosceva i miei biscotti!” queste le parole di Fabrizio che, ormai cinquantenne, ricorda quei momenti e che ormai lo vede impegnato in questo mestiere da quasi trent’anni.
Iniziano piano piano ad arrivare le prime vendite, ma c’era ancora un tassello da sistemare, ovvero le materie prime. “Compravo farine di qualità, ma spesso non ero soddisfatto, non avevano profumo, gusto. Ho cambiato diversi mulini, ma la sensazione era sempre la stessa!” mi dice Fabrizio. E’ stata nonna, una donna creativa ed intelligente, a spingerlo alla ricerca della farina giusta e ad indirizzarlo da un vecchio mugnaio, in una frazione di Dronero, dove il nonno aveva lavorato per qualche tempo.
Fabrizio parte un pomeriggio, con tutta l’umiltà e la voglia di imparare che lo contraddistingue e va ad incontrare Massimino. Sente per la prima volta parlare di “farina macinata a pietra”, inizia a capire di cosa si tratta, di quanta potenzialità nutrizionale e gustativa può avere questo prodotto. Il mulino era fermo, e il vecchio mugnaio era ormai in pensione, ma tra i due nasce una vera amicizia. Massimino diventa un mentore. Rimette in moto il mulino e macina due sacchi di farina per Fabrizio che prova a fare i suoi biscotti con questo nuovo prezioso ingrediente! Ci siamo: finalmente odore, sapore e resa c’erano.
Siamo nel 1997 ed inizia da questo momento un bellissimo viaggio per Fabrizio, che apprende un mestiere nuovo, difficile, che richiede tanta manualità, fatica e nuove conoscenze. Il vecchio mulino torna a far girare la sua pala spinta dall’acqua, affittato dal nuovo mugnaio: Fabrizio, che ha trovato la materia prima che cercava. In settimana lavorava al biscottificio, di sera e nel weekend andava a macinare la sua farina. Solo la passione può spingere un uomo a fare questa vita, solo la voglia di dare ai suoi clienti qualità ed eccellenza può portare un buon artigiano a fare una ricerca simile.
“Sono entrato nel mulino e non distinguevo la segale dal grano, per me tutto era farina. Massimino è diventato parte della mia famiglia, un secondo padre e gli devo molto!” mi dice Fabrizio. Sono certa che, questo vecchio mugnaio, abbia visto la luce che c’era negli occhi di Fabrizio, la passione e la sua voglia di crederci, la stessa luce che io vedo ancora oggi mentre mi racconta tutto questo.
Il mulino che ho visitato oggi è arrivato dopo. Quando non è stato più possibile utilizzare quello di Massimino, cercando casa, Fabrizio ha scoperto un vecchio Mulino di fine 1400, abbandonato negli anni settanta, in centro paese, di cui ben pochi conoscevano l’esistenza. (https://www.mulinodellariviera.com). Lo acquista con la sua famiglia e, perché tornasse allo splendore di oggi, ci sono voluti otto lunghi anni, un investimento economico cospicuo e la stessa passione, quella che da sempre muove il motore di Fabrizio, la sua macina instancabile che ancora oggi continua a sfornare nuovi biscotti e nuovi idee.
Questo mulino è meraviglioso, tutto si produce come un tempo, non ha nulla a che fare con un mulino industriale e la sua produzione, lenta e ridotta, dona alle farine, che escono da qui, sapori e sentori unici, autentici ed inconfondibili. Dietro questo piccolo mondo c’è una grande famiglia, i genitori di Fabrizio e i suoi fratelli, Andrea del 1980 e Paolo del 1992, che insieme portano avanti l’azienda portando il proprio importante e personale contributo, vista la differente età. (https://www.biscotticavanna.com).
Il Mulino della Riviera di Dronero, ogni tanto apre le sue porte al pubblico, durante gli eventi fieristici della città di Dronero, che si possono trovare indicati sul sito. Una visita qui è davvero un’esperienza da fare. Al suo interno vengono anche organizzati eventi culturali e giornate studio. Un pezzo di storia che ha ripreso vita grazie ad una famiglia che ha creduto nel suo territorio e nella qualità di un prodotto, piuttosto che nella quantità, come spesso succede di questi tempi,
Non sono certa che oggi avrei potuto visitare questo posto se fosse stato un altro a trovarlo sulla sua strada, ma è stato Fabrizio ad incontrarlo sul suo cammino, ed ora non c’è un vecchio edificio dimenticato, ma un meraviglioso mulino ad acqua, ecosostenibile, dove si può capire cosa significa mettere nel proprio piatto una farina che arriva da un chicco integro, dove gli zuccheri sono molto bassi e i valori nutrizionali integri.
“Rifaresti tutto?” concludo con questa domanda la bella conversazione con Fabrizio “ Si, ma ora saprei che occorre dare tutto: corpo e anima. Ci sono cose che ho dovuto accantonare perché spesso il lavoro predomina su tutto, come lo sport agonistico o le amicizie, non è stato facile, nulla è facile, ma io ci ho sempre creduto e ora sono qui!”
E con questa risposta è finito il mio viaggio alla scoperta del Mulino della Riviera di Dronero, una storia che volevo raccontare perché sono certa che ora, quando assaggerete un biscotto Cavanna, saprete che nel suo sapore unico e di qualità c’è una storia incredibile!
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