Una mattina calda e colorata sono andata ad incontrare chi c’è dietro al rifugio Maraman situato vicino al santuario di Castelmagno in Val Grana. Salendo mi sono ricordata di quando, con i nonni, almeno una volta all’anno era consuetudine andare in gita al Santuario, per assaggiare il formaggio, mangiare due panini e passare una piacevole giornata all’aria aperta. Era un classico per tutte le famiglie del cuneese. Ora le cose sono un po’ cambiate ed arrivati in cima, ad accogliere tutto l’anno: locali, turisti e curiosi, c’è un bel locale dalla storia speciale. Quindi partiamo dall’inizio.
L’inizio di questo racconto arriva da una storia d’amore che risale a qualche anno fa tra Stephanie e Alessandro. Giovani e innamorati amano la montagna e, a differenza di altri, il tempo insieme lo passano a fare escursioni e passeggiate nelle belle montagne del cuneese. Stephanie, riconosce in Castelmagno, l’anima della sua Valle e da sempre ne è affascinata in particolare “La Tana della Marmotta”, che lei conosce nel periodo più fiorente, le resta nel cuore. Viene però chiusa e in Stephanie nasce un sentimento di immenso dispiacere, vede, come tutti, una valle che offre poco ai passanti e che rischia di perdersi. Gli anni passavano ma in famiglia cambiano i discorsi e spesso si parla della Valle Grana e della voglia di fare qualcosa. Valutano la possibilità di acquistare la vecchia “Tana della Marmotta” e vanno a vedere in che stato si trova lo stabile. Stephanie entra nel locale e qualcosa in lei la avvolge, la rassicura, sente un’energia incredibile ed è come se fosse a casa. Il prezzo proibitivo dello stabile fa tornare la famiglia sui suoi passi ma ormai, nella loro testa, era arrivato il vento del cambiamento.
Sogni, parole, idee si mischiano e i discorsi della famiglia spesso ricadono su un futuro a Castelmagno a gestire un rifugio. Piano piano tutto questo diventa il coraggio di fare ed è qui che, grazie alla forte amicizia che lega gli attori di questa storia, che parte l’avventura del Maraman.
Alessandro, il marito di Stephanie, faceva l’eletricista, Enrico, l’amico di sempre, faceva l’operaio in una fabbrica ed era stufo e così inizia la ricerca di un posto per creare il loro sogno. Sembrava un’impresa semplice ma semplice non lo è stata affatto. “La tana della marmotta” era impossibile da acquistare ma la tenacia li premia e riescono ad acquistare la casa vicina. Si susseguono lavori, prestiti e tutto ciò che vuol dire rendere una casa privata, un locale aperto al pubblico, ma i nostri avventurieri ormai sono in viaggio e hanno ben chiara la destinazione. Il 12 gennaio del 2019 apre le porte il Rifugio Maraman.
Per raccontare questa storia ho voluto incontrare tutti i protagonisti e mi sono resa conto che Enrico ed Alessandro sono due appassionati di montagna ed esperti di rifugi che avevano le idee molto chiare su come doveva essere il loro locale. Hanno voluto creare un posto che fosse accogliente, unico e, soprattutto, aperto tutto l’anno e quindi un punto di riferimento.
Sono riusciti nel loro intento e quando apri la porta del Maraman ti senti a casa, accolto e respiri l’entusiasmo che i proprietari trasmettono ed inoltre si mangia benissimo. Il cuoco è Joele, un ragazzo timido, il terzo amico, arrivato per ultimo, ma che ha trovato nella cucina il suo regno. Joele aveva già lavorato in qualche rifugio e, attratto dal nuovo progetto, decide di far parte del team e dopo un affiancamento in cucina, ora la gestisce solo e devo dire con grande cura e professionalità.
In questo piccolo grande posto , nei momenti difficili, tutti fanno tutto ma, in realtà ognuno ha il suo ruolo. Come già detto Joele cucina e io ho assaggiato l’ottima cucina che mi ha ricordato i sapori di un tempo: i gnocchi fatti in casa, il pane casereccio, la cucina gustosa della tradizione piemontese.
Poi c’è Enrico, che il vero gestore del rifugio, come si diceva un tempo “L’oste” che accoglie i clienti. Una persona tranquilla, accogliente che non esita a soddisfare le esigenze dei clienti, e che ha ideato una linea di prodotti a marchio Maraman che mi presenta e mi spiega.
C’e la Birra del Maraman al Genepy, prodotta da un birrificio locale, Il miele e l’amaro del Maraman ed in fine il gelato al genepy, una squisitezza!
Quindi in questa storia c’è chi ha sognato: Stephanie. Chi spadella: Joele. Chi accoglie: Enrico e c’è chi progetta, fa quadrare i conti, investe e vuole arrivare in alto perchè in questo progetto ci ha messo corpo e anima: Alessandro.
Qui accanto le sue mani, che con orgoglio mi mostrano come sarà la Nuova Tana della Marmotta che alla fine, sono riusciti a comprare e che ora sta per vivere la sua seconda vita. Alessandro è anche l’inventore del nome, il Maraman, che in occitano significa “all’improvviso”, perchè è così che il sogno di due giovani, ha trovato la forza di essere realizzato.
Quando sento parlare le persone spesso mi fermo ad osservarle. Cerco di leggerle dentro e in questi ragazzi ho visto la dura fatica ricompensata e l’amore per quello che hanno creato e che portano avanti, contornati dalla famiglia, perchè insieme sono una grande squadra! Ho sorriso quando mi hanno detto che, all’inizio in cui tutto era ancora un sogno, una domenica si sono seduti a contare le macchine che salivano al Santuario e questo é stato il loro primo Business Plan!
Questo rifugio è la prova di come la nostra vita,ad un certo punto, può diventare stretta ed un sogno, apparentemente irrealizzabile, può diventare realtà e continua a vivere, dando valore ad una valle ormai dimenticata e regalando al nostro territorio alpino un luogo dove rilassarsi, assaporare la vera montagna e dimenticare per un po’ il caos cittadino.
Mangiare con vista montagne, rende il cibo ancora più buono e il relax è assicurato.
il locale caldo ed accogliente!
Le pazzie non sono mai dettate solo dall’impulso, ma a volte, anche da tanto,tanto, tanto ragionamento. Quello che ti lascia con le notti insonni e la testa che potrebbe scoppiare, quello che ti lascia con il dubbio e l’adrenalina,la mente che vola e i piedi ben saldi a terra.. Le pazzie pensate, ogni tanto, diventano realtà…. Queste solo le parole di Stefanie che mi hanno fatto venire la voglia di conoscere il Maraman e che trovate sul sito del rifugio http://www..maraman.it
Un’altra storia di gente che sceglie la montagna per aprire un’attività e che crede nel progetto di far rinascere una valle. Gente concreta, ospitale che nel cuore ha la semplicità, il buon vivere, la voglia di creare un rapporto con la propria clientela e l’ambizione di crescere sempre e di lasciare un futuro ai proprio figli. Grazie ragazzi del Maraman, mi sono sentita a casa e sono certa che scalerete ancora tante montagne insieme!
La caccia di storie continua ed è sempre più bello conoscere gente e portarvi nella loro vita!! Lascia la tua mail, ogni lunedì un nuovo articolo! Ciao dalla “cacciatrice di storie”.
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