Queste sono le mani di Romina, una donna, una madre, che per vivere ha scelto di fare la feltraia, una donna che sulla pelle ha mille cicatrici, periodi di luce e periodi di buio che da sempre si susseguono nella sua vita, una donna che ha scelto la montagna, la vita isolata e si è costruita il suo piccolo grande mondo con sudore e fatica. Ci ha messo anni, sacrificio, tenacia e resistenza, ha ricominciato mille volte da capo ma ora è lì, proprio dove voleva essere!
“Ogni fregatura è un’avventura!” mi dice con il sorriso di chi ne ha prese tante!
Passare un pomeriggio con lei è stato come entrare in un mondo di altri tempi. La sua piccola casa accogliente, immersa nel verde, un pezzo di crostata fatta in casa, una tisana ed il suo sorriso mi hanno accolta. La conosco da tempo, forse l’ho conosciuta nel periodo più buio della sua vita, che corrispondeva anche al mio, e la ricordavo brillante, estroversa, creativa e combattente. Ho ancora ritrovato la Romina di quel tempo che, oggi, ha scelto di vivere “ai confini dell’impero” perchè voleva una vita lontana da un mondo consumistico e il più vicino possibile alla natura e nella montagna che conosceva bene e l’ha sempre accolta. Ha maturato l’arte dell’accettazione e ora sa prendere ciò che arriva giorno per giorno reagendo di conseguenza. Abbiamo preso una tisana insieme, al tepore della stufa, che riscalda il piccolo monolocale dove vive, scoppiettando festosa, e per qualche ora sono entrata nella sua vita. Romina conduce una vita diversa: non ha lavatrice, non ha un frigorifero e non ha la televisione. Un cellulare la collega al resto del mondo. La sua è una vita orientata all’ecosostenibilità, impostata sul non sprecare, sul cercare di non desiderare il superfluo, sul rispettare l’ambiente che la circonda e basata sul quieto vivere e la semplicità.
I panni colorati stesi al sole mi hanno fatto capire che ero a casa di Romina “la Feltrina”. I colori di queste stoffe sono i colori dell’arte che questa donna, dallo spirito selvaggio, ha dentro di sè. Sono i colori della terra, della natura, della montagna che da sempre sono parte della sua anima. Chiederle perchè ha scelto di fare la feltraia è stato inevitabile. Si tratta di un lavoro duro, fisicamente difficile, fatto di movimenti manuali precisi, di mani consumate dalla lana, di acqua gelida, sapone e tante ore per trasformare un semplice battufolo di lana in un capolavoro. E’ stato chiaro che per lei il feltro non è un semplice lavoro, ma una missione, arrivata per caso e continuata per passione. La lana, e questa lavorazione antica e particolare, sono entrate nella sua vita e non ne sono più uscite. Romina è in costante evoluzione, professionalmente cresce imparando nuove tecniche, trasmettendo questa arte con corsi per adulti e piccini, vende ed espone le sue opere in giro per il mondo. La richiesta di prodotto è notevole ma lei non riesce a soddisfare tutti!
Mentre si chiacchera, Romina finisce uno dei suoi lavori. Mi mostra la tecnica giapponese di lavorazione chiamata NUNO, un metodo particolare che lega la lana alla seta, trasformandola in un tessuto leggero ed avvolgente con cui si possono creare capi di abbigliamento caldi e confortevoli. Una tecnica apparentemente facile ma che in realtà richiede studio, impegno e ottima materia prima.
Tre sono le fasi: posizionamento della lana colorata sulla seta, fissagio della lana alla seta con sapone naturale ed acqua calda ed infine, con movimenti decisi e costanti, avviene la magia e la lana si lega alla seta diventando tessuto!
La passione che trasmette Romina per questo lavoro è coinvolgente, vederla lavorare è stato affasciante ed ascoltarla parlare mi ha regalato emozioni e mi sono ritrovata a condividere parte dei suoi pensieri.
Questa donna, dal temperamente forte, dice chiaramente che la figura dell’artigiano di nicchia, che produce poco ma di qualità eccelente, non è coccolata, supportata ed aiutata come in altri posti nel mondo come per esempio, senza andare troppo lontano, nella vicina Francia, anzi spesso il piccolo produttore è lasciato solo a combattere contro burocrazia e spese insostenibili e si vede costretto ad abbandonare, facendo perdere saperi ed arte mai più recuperabili. Oggi non si sente più sola, il popolo della montagna l’ha accolta, ha costruito amicizie autentiche, le istituzioni finalmente le danno spazio, ed alcuni clienti la sostengono, la cercano e la capiscono. Romina è un artista unica e sono davvero poche le persone che lavorano la lana e creano con il feltro opere d’arte, spesso è finita in tv o sui giornali, il suo lavoro incuriosisce ed affascina, ma tutto è sempre avvenuto per caso. Lei dice che una specie di karma non la lascia nascosta come vorrebbe,io credo che il suo talento fa storia ed è giusto che emerga!
Vivere di ciò che fa non è facile ma lei , tra alti e bassi, va avanti perchè ci crede! Non conta le ore di lavoro, la fatica, le spese, lei , come un montanaro che non perde mai il sentiero, affronta la tempesta e vive alla giornata. Combatte e resiste per vivere a modo suo.
Nella vita si incrociano persone, poi si perdono e poi, magari si ritrovano. Romina oggi io l’ho ritrovata e mi ha fatto capire che si cresce, si cambia , la vita ci forgia con dispiaceri, cadute, belle cose e non, l’importante è sapersi rialzarsi sempre, non perdere mai la strada e se si sa dove si vuole arrivare, non avere paura e non smettere di sognare.
Questa avventura, iniziata per l’amore della scrittura e delle storie, mi sta facendo incontrare persone che mi stanno insegnando a crederci di nuovo. Lo scambio, negli incontri, è sempre reciproco, è un arricchimento di idee, pensieri e per la vita stessa. Anche oggi una storia di passione e scelte consapevoli. Una donna, un artista, una montanara, una resistente , un’anima bella mi ha aperto la sua porta e non posso che esserle grata! Grazie Romina
Una piccola esposizione dei prodotti di Romina la potete trovare presso la gelateria “Lou Puntet di Aisone” http://facebook.it/loupountet
Il sito di Romina per contattarla è: http://www.rominadogliani.it
La pagina Instagram di Romina è: http://www.instagram.it/rominadogliani
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